sabato 3 aprile 2010

L'AQUILA: POCA VOGLIA DI FESTEGGIARE DOPO LA PASQUA NEGATA DA SISMA

La Pasqua degli aquilani si prennuncia emotivamente molto combattuta. Da una parte la voglia di festeggiare anche per la festivita' dell'anno passato, vissuta nelle tende, in mezzo al dolore e alle ferite; dall'altra il desiderio di onorare la Resurrezione nel pieno spirito cristiano, con sobrieta' e mestizia, nel ricordo di chi non c'e' piu'. L'anno scorso il terremoto dell'Aquila si verifico' il giorno dopo la domenica delle Palme. Giusto il tempo per i fedeli di portare a casa un ramo d'ulivo. Poi i soliti frenetici aquisti per il giorno di Pasqua e per il lunedi' dell'Angelo, tradizionalmente dedicato alla gita fuori porta, bruscamente interrotti dalla violenta scossa delle 3.32. La Pasqua, l'anno scorso, non la senti' nessuno. Tutti nelle tende, fortunatamente subito allestite dalla Protezione civile, o negli alberghi della costa. E soprattutto senza chiese, distrutte o danneggiate. Solo i bambini entrarono di piu' nello spirito pasquale, grazie anche alla solidarieta' di tutti gli italiani ed all'impegno di tanti volontari che dispensarono ai piccoli uova di cioccolato e peluche. Ieri sera, nonostante L'Aquila sia ancora una citta' spettrale, senza luci e senza vita, la Chiesa non ha voluto interrompere l'antico rito del Cristo morto, uno degli appuntamenti piu' importanti della Settimana Santa. Migliaia di persone, con i Vigili del fuoco a scortare le immagini sacre, hanno seguito la processione, guidata dal vescovo, Giuseppe Molinari, dalla chiesa di San Bernardino in piazza Duomo. Anche Onna, uno dei paesi piu' colpiti, ha rinnovato la sua via Crucis. ''La croce noi aquilani la portiamo nel cuore. Non serve ostentarla'' le parole di Molinari che ha invitato anche i fedeli a riprenderlo qualora non avesse parlato di Cristo ma delle macerie, che ancora seppelliscono la citta'. Per le festivita', quest'anno, gli aquilani potranno quantomeno contare sull'agibilita' di qualche chiesa: saranno aperte quella di Santa Maria di Farfa, accessibile al culto da qualche giorno, e la famosa chiesa di Santa Maria del Suffragio, o delle Anime Sante, simbolo della devastazione del patrimonio ecclesiatico. Ma gli aquilani non hanno voglia di festeggiare. Soprattutto perche', dal lunedi' dell'Angelo partiranno le celebrazioni per l'anniversario del sisma, in ricordo delle 308 vittime. E poi ci sono i tanti sfollati ancora sulla costa, circa duemila, per lo piu' persone anziane che sperano solo nella visita dei familiari. Una Pasqua sicuramente piu' serena per chi ha trovato sistemazione negli alloggi del progetto CASE; un po' meno per i single e le coppie che vivono ancora in condizioni precarie, non avendo potuto usufruire di CASE e Map. Per rispetto ai morti del sisma ed al dolore ancora profondo dei parenti, anche la Fiera di Paganica, significativo momento della Pasqua piu' laica e consumistica, sara' concentrata in un solo giorno. La locale Municipalita' e la Confcommercio hanno voluto mantenere viva una tradizione decennale, anche come piccolo segno di ritorno alla vita ante sisma.

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