Nonostante una citta' ancora in lutto per il devastante terremoto che un anno fa ha uciso 308 persone e messo in ginocchio L'Aquila, l'attivita' di indagine della procura della Repubblica dell'Aquila sul terremoto non si ferma. Il procuratore della Repubblica, Alfredo Rossini, e il sostituto Fabio Picuti, hanno continuato il lavoro nei rispettivi uffici, mentre i consulenti tecnici hanno proseguito i sopralluoghi nei siti sotto inchiesta. Nella giornata odierna i consulenti nominati dalla Procura hanno continuato nell'attivita' di verifica nel condominio privato di via Campo di Fossa, letteralmente sbriciolatosi su se stesso, dove il 6 aprile 2009 sono morte 37 persone. Con loro alcuni familiari delle vittime, particolarmente commossi e sofferenti, accompagnati dai loro consulenti e dagli avvocati, tra cui i familiari di uno studente greco morto in quel crollo. Da alcune settimane la maxi inchiesta sul terremoto e' incentrata sui condomini privati dove si e' registrato il maggior numero di morti. I filoni definiti sono finora cinque: casa dello studente, convitto nazionale, facolta' di ingegneria a Roio, via Gabriele D'Annunzio e Via XX settembre 79. Complessivamente sono 32 le persone finite nel registro degli indagati: omicidio colposo, disastro colposo e lesioni le ipotesi di reato. Gli edifici finiti sotto la lente di ingrandimento della Procura aquilana sono 200.
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