sabato 12 giugno 2010

PASTORE: "LA MAGGIORANZA HA UN VOTO IN PIU' PER GOVERNARE"

“La maggioranza di centro-destra al Comune di Pescara ha un voto in più per governare: è il messaggio chiaro indirizzato a coloro che sono stati eletti nelle liste del Pdl e oggi fanno opposizione, dimenticando di essere stati ripescati e di essere divenuti consiglieri grazie alla nomina di quella giunta di cui oggi chiedono l’azzeramento". Il senatore Pastore va all'attacco dei dissidenti "catoniani" che hanno polemizzato sulla destinazione dei fondi della variazione di bilancio. “L’approvazione del primo bilancio della nostra amministrazione è stato un ottimo banco di prova – ha commentato il Senatore Pastore -, qualche giorno fa è stata varata la manovra correttiva di bilancio, per più di un milione di euro grazie alle sopravveniente attive rinvenute da Stato e Regione e mi sembra ridicolo e fuorviante sollevare polemiche per 20mila euro destinati al Festival Dannunziano sottacendo a quali scopi sociali sono invece stati destinati gli altri 980mila euro ottenuti. Comprendo che l’opposizione abbia il dovere di contestare, ma mi meraviglia vedere arrivare tali contestazioni da parte di chi è stato eletto con il Pdl. Va fatto in tal senso un distinguo tra la Lista civica Teodoro, che ha avuto un personale consenso elettorale, e quei consiglieri eletti nella lista del Pdl e che oggi fanno scelte autonome, senza ricordare che due dei tre consiglieri hanno assunto la carica solo per la nomina ad assessore e susseguenti dimissioni da consiglieri di altri eletti.Un problema comunque che risolviamo ribadendo che l’attuale maggioranza ha il voto in più per governare."
Il senatore Pastore ha poi fatto un ultimo riferimento al ‘caso’ della ricostruzione post-terremoto a L’Aquila: «Sull'Aquila credo che si stia facendo un gran
polverone, tutto passa per infiltrazioni mafiose. Certamente non è così, non c'è nessun elemento. Si sparano titoli in prima pagina - ha sottolineato - e questo
allontana chiaramente dal territorio aquilano le imprese serie, le imprese pulite e allontana anche l'interessamento, del tutto legittimo, di chi volesse dare una mano alla ricostruzione aquilana. Sfido, domani, un politico - ha aggiunto - a prendere il telefono e a nominare la città dell'Aquila. Potrebbe passare per un traffichino che vuole interessarsi dei fatti degli altri. Così non è però mi rendo conto che questo rischio potrebbe esserci, con un conseguente pessimo servizio agli aquilani».




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