Il Gup del tribunale dell'Aquila nel corso dell'udienza odierna sul crollo della Casa dello Studente non ha ammesso come parte civile l'Universita' dell'Aquila, che rischia anzi di essere citata in giudizio da alcuni avvocati dei familiari delle vittime. Oltre all'Universita' e' stata esclusa anche l'Anpana, l' Associazione protezione animali. Come parti civili sono stati invece ammessi i familiari delle vittime e dei feriti, il Codacons e Cittadinanzattiva. Le parti civili sono ora oltre 50.
Il Gup ha spiegato che e' sua intenzione condurre il processo in tempi ragionevoli quindi ha deciso di posporre le questioni che causerebbero ritardi per affrontarle in seguito. Il 26 giugno infatti le parti civili ammesse all'udienza potranno a loro volta citare (ai fini dei risarcimenti in sede civile) coloro che hanno contribuito a cagionare la morte degli otto studenti universitari.
Sulle udienze grava l'istanza di rimessione del processo ad altro giudice con la richiesta da parte di uno dei legali degli 11 indagati, di trasferimento a Campobasso per incampatibilita' delle condizioni ambientali all'Aquila. Sulla questione e' atteso il giudizio della Corte di Cassazione. Gli undici indagati devono rispondere di omicidio colposo, disastro colposo e lesioni.
Nei giorni scorsi il pm Alfredo Rossini aveva ribadito che "non c'e' motivo di trasferire il procedimento. Lo spostamento ad altri tribunali - aveva aggiunto - potrebbe creare problemi organizzativi con perdite di tempo ma alla sentenza dobbiamo arrivare prima possibile per dare alla gente delle risposte. Io credo che qui il processo si potrebbe fare tranquillamente, i giudici non sono nemmeno dell'Aquila e pure i periti sono di fuori".
Oggi il Gup, Giuseppe Grieco, in riferimento alla richiesta di rimessione, ha sottolineato che, sebbene non abbia sospeso il processo, dovra' riflettere per la nomina dei periti per evitare di fare marcia indietro al momento della pronuncia della Cassazione. Il gup ha spiegato che dopo l'udienza del 26 giugno prossimo ne convochera' un'altra per luglio e poi si vedra' il da farsi.
Il Gup ha spiegato che e' sua intenzione condurre il processo in tempi ragionevoli quindi ha deciso di posporre le questioni che causerebbero ritardi per affrontarle in seguito. Il 26 giugno infatti le parti civili ammesse all'udienza potranno a loro volta citare (ai fini dei risarcimenti in sede civile) coloro che hanno contribuito a cagionare la morte degli otto studenti universitari.
Sulle udienze grava l'istanza di rimessione del processo ad altro giudice con la richiesta da parte di uno dei legali degli 11 indagati, di trasferimento a Campobasso per incampatibilita' delle condizioni ambientali all'Aquila. Sulla questione e' atteso il giudizio della Corte di Cassazione. Gli undici indagati devono rispondere di omicidio colposo, disastro colposo e lesioni.
Nei giorni scorsi il pm Alfredo Rossini aveva ribadito che "non c'e' motivo di trasferire il procedimento. Lo spostamento ad altri tribunali - aveva aggiunto - potrebbe creare problemi organizzativi con perdite di tempo ma alla sentenza dobbiamo arrivare prima possibile per dare alla gente delle risposte. Io credo che qui il processo si potrebbe fare tranquillamente, i giudici non sono nemmeno dell'Aquila e pure i periti sono di fuori".
Oggi il Gup, Giuseppe Grieco, in riferimento alla richiesta di rimessione, ha sottolineato che, sebbene non abbia sospeso il processo, dovra' riflettere per la nomina dei periti per evitare di fare marcia indietro al momento della pronuncia della Cassazione. Il gup ha spiegato che dopo l'udienza del 26 giugno prossimo ne convochera' un'altra per luglio e poi si vedra' il da farsi.
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