sabato 24 luglio 2010

LA PROVINCIA DI PESCARA RICORRE AL TAR CONTRO IL PEDAGGIO

Dopo la Provincia di Roma, anche la Provincia di Pescara ha presentato un ricorso d'urgenza al Tar Lazio, per impugnare il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha previsto, già dal 1 luglio scorso, l'aumento forfettario di un euro del pedaggio autostradale per i veicoli che
escono dal casello dell'A25 (Chieti/Pescara) e dal casello dell'A14 (Pescara Ovest).
Il Decreto impugnato, infatti, contiene un mini-elenco di "raccordi autostradali", tra cui il cosiddetto "Asse attrezzato" (ma anche il Grande Raccordo Anulare di Roma), che vengono assimilati in tutto e per tutto all'autostrada e, per questo motivo, soggetti al pagamento di un pedaggio. Ma, poiché fino ad oggi non vi sono caselli in entrata ed uscita, il Decreto della Presidenza del Consiglio prevede che paghino l'aumento del pedaggio tutti i veicoli che, indistintamente, escono dai due caselli autostradali, anche se poi non si immettono sull'asse attrezzato, ma percorrono la viabilità ordinaria. E' proprio questo uno dei motivi principali del ricorso presentato dalla Provincia di Pescara che verrà discusso mercoledì 28 luglio al Tar laziale dall'avvocato Giorgio Fraccastoro, dello studio legale internazionale Dla Piper di Roma, per l'ottenimento della sospensiva.

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