"Noi non chiameremo piu' nessuno. Se gli  indagati lo richiedono e' un altro discorso, in quel caso noi li ascolteremmo  perche' questo e' l'atteggiamento della Procura, altrimenti non abbiamo bisogno  di sentire nessuno". Lo ha detto ieri il procuratore distrettuale antimafia  dell'Aquila, Alfredo Rossini, commentando la mancata presentazione lunedi'  scorso dei tre indagati nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti per il G8  dell'Aquila e per la ricostruzione post terremoto. Il procuratore aveva  convocato i tre indagati il parlamentare Denis Verdini, coordinatore nazionae  del Pdl, Ettore Barattelli, presidente del Consorzio Federico II, e  l'imprenditore Riccardo Fusi, presidente dimissionario della Btp.  "L'interrogatorio - aveva detto Rossini - e' anche uno strumento per la difesa  perche' permette di spiegare e fornire indicazioni per chiarire le posizioni  degli indagati, vista la situazione che si e' creata andiamo avanti senza  interrogatori". L'avvocato Attilio Cecchini, legale di fiducia di Ettore  Barattelli, ha annunciato la presentazione nei prossimi giorni di un nuovo  interrogatorio del proprio cliente, costretto a disertare la convocazione dei  giudici della Dda dell'aquila per motivi di famiglia. Secondo l'accusa gli  imprenditori si sarebbero aggiudicati appalti e cercato di averne altri  attraverso personaggi politici influenti.
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