venerdì 28 gennaio 2011

SCIOPERO NAZIONALE DELLA CGIL

Giornata di sciopero nazionale quella di oggi. La protesta, indetta dalla Fiom, vede lo stop per i metalmeccanici della Cgil. Sono 17 le manifestazioni regionali previste e 4 provinciali. Secondo la Questura, i manifestanti sono intorno alle duemila unita', anche se si attende che il corteo arrivi in piazza Plebiscito per fornire un numero piu' preciso. Lo sciopero e' stato indetto contro la Fiat ma anche contro Federmeccanica che, ha spiegato il leader della Fiom Maurizio Landini, "con le sue proposte sta inseguendo male il Lingotto su una strada, che e' un danno per i lavoratori ma anche per il sistema delle imprese". Da Bologna oggi Landini, oltre a chiedere all'ad di Fiat Sergio Marchionne l'apertura di una vera trattativa, e' tornato a chiedere alla Cgil la proclamazione di uno sciopero generale della Confederazione. La mobilitazione abruzzese è partita alle 9 da Lanciano, nel piazzale Cuonzo (zona Stadio) e si sta svolgendo alla presenza di due delegati del sindacato francese Confederation Generale du Travail, omologo della Cgil, dello stabilimento Sevel Nord di Valenciennes. Il comizio conclusivo si terra' a piazza del Plebiscito. Per la Fiom nazionale, parlera' Maurizio Marcelli. Alla manifestazione ha preso parte anche il comune di Fossacesia, che già ieri, aveva dichiarato il suo sostegno ai lavoratori della Val di Sangro e della Sevel in particolare per mezzo di un documento approvato all'unanimità dal consiglio comunale relativo alla situazione lavorativa della zona industriale frentana, in particolare dello stabilimento Sevel di Atessa. "L'eventuale chiusura dello stabilimento Sevel di Atessa - si legge in una nota - porterebbe alla perdita di oltre settemila dipententi, tra Sevel e indotto, al crollo economico e sociale della Val di Sangro, incidendo sul benessere della provincia di Chieti e della regione". La mozione impegna il consiglio comunale "ad intraprendere ogni utile iniziativa per tutelare, proteggere e salvaguardare i posti di lavoro in Val di Sangro, a chiedere alle istituzioni e agli enti preposti il coinvolgimento dei comuni nei procedimenti decisionali, a invitare Governo e Regione ad impedire la chiusura o l'eventuale delocalizzazione dello stabilimento Sevel e degli altri insediamenti presenti in Val di Sangro.

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