martedì 24 maggio 2011

OMICIDIO REA. LE DICHIARAZIONI DELL'ESERCITO

L'ufficio stampa dell'Esercito Italiano è intervenuto con alcune dichiarazioni per fare chiarezza su alcuni aspetti legati all'omicidio di Melania Rea ed in particolare su voci circa comportamenti "anomali" avvenuti in caserma. "A noi non risulta che siano state avviate indagini interne all'Esercito, sui comportamenti di Parolisi o su quanto sarebbe accaduto nella caserma Clementi - dicono dall'ufficio stampa. E' chiaro che alla nostra Arma potrebbe essere stati chiesti degli elementi ulteriori per far luce sulla vicenda, ma sarebbero stati disposti dalla magistratura ordinaria, dagli inquirenti che stanno gia' da tempo svolgendo l'inchiesta complessiva". L'ufficio stampa smentisce anche che la magistratura militare abbia gia' o starebbe per aprire un indagine propria sul caso: "Sono solo fantasie di blogger che non fanno informazione, e non sono neppure registrati come testate giornalistiche". Quanto alla possibilita' di azioni disciplinari, nei confronti del caporalmaggiore Parolisi, fonti dell'Esercito non le escludono, solo pero' se dalle indagini in corso da parte degli inquirenti ascolani emergessero delle "responsabilita' certe". Insomma, se ci accertassero delle "molestie a personale militare o degli illeciti commessi nell'ambito della caserma, scatterebbero delle punizioni molto dure, e la magistratura militare ne sarebbe poi certamente informata. Ma siamo molto lontani da questa situazione - puntualizzano dall'ufficio stampa - perche' il militare non e' neppure indagato. Quindi non possiamo far altro che attendere, con la massima disponibilita' a collaborare, l'esito delle indagini degli investigatori di Ascoli".

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