sabato 28 maggio 2011

SANITA': LA DENUNCIA DELLA CGIL

La Cgil Abruzzo torna a criticare la politica del Governo nazionale e soprattutto del presidente della Regione e commissario per la sanità Gianni Chiodi e del sub-commissario Giovanna Baraldi. Nel corso della conferenza stampa di questa mattina il segretario della Camera del lavoro Paolo Castellucci e il segretario pensionati della Cgil Giuliano Colazilli hanno infatti sottolineato che i contributi della Regione ed altri enti alla Asl del capoluogo adriatico, nel 2010, sono aumentati di oltre 29 milioni di euro (+ 5,7%) rispetto al 2008. Al contrario, la spesa per il personale in soli due anni è scesa di quasi dieci milioni di euro, con un indice percentuale che è al di sotto della media nazionale.
Proprio per quanto riguarda il personale, l'attuale pianta organica prevede 3.503 unità, ma la copertura alla fine del 2010 era di 3.012 e la previsione per il 2011 è di 3.160 unità. "Il precedente direttore della Asl, Balestrino, aveva proposto di portare la pianta organica a 3.732 unità - hanno spiegato -. I dati odierni dimostrano che nella Asl di Pescara non vengono garantiti i servizi essenziali di assistenza". Il saldo tra la mobilità attiva e quella passiva della Asl del capoluogo adriatico, inoltre, ha sottolineato il sindacato, é aumentato di 30 volte: nel 2008 il saldo negativo era di 205.mila euro, nel 2010, invece, di oltre sette milioni. Aumentano anche il costo dei servizi affidati ad esterni (47,3% della spesa totale), l'acquisto di prestazioni da privato e i tempi di attesa, che, in molti casi, superano di gran lunga quelli massimi previsti dal Piano regionale. "Quello che vogliamo mettere in evidenza sono gli effetti di questa politica rispetto alla qualità della spesa e alla qualità dei servizi" ha detto Castellucci, chiedendosi se "i sacrifici fatti (Irpef all'1,4% e ticket sanitari) sono per mantenere questi risultati, per mantenere gli stessi o peggiori livelli di servizio. Bisogna prendere atto del fatto che tutto il discorso dell'integrazione sanitaria e del riequilibrio verso il territorio - ha concluso -, in realtà è completamente fallito".

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