giovedì 30 giugno 2011

OMICIDIO PETRILLI: ULTIMA UDIENZA ISTRUTTORIA

Si e' tenuta questa mattina l'ultima udienza istruttoria in Corte d'Assise a L'Aquila per l'omicidio del cameriere di Ateleta, Giuseppe Petrilli. Imputati con l'accusa in concorso di omicidio premeditato, distruzione e occultamento di cadavere, Antonio Di Bucci e Rita Guerra (moglie del Petrilli), amanti al momento dei fatti. Tutto risale al 7 dicembre del 2003, quando il corpo di Giuseppe Petrilli fu trovato carbonizzato nella sua Fiat Panda in una scarpata al chilometro 8 della strada provinciale 84, nei pressi di Pietransieri, tra Roccaraso, dove lavorava, e Ateleta, dove viveva. Inizialmente si penso' a un incidente dovuto al ghiaccio, ma alcune impronte sulla neve fresca e il corpo di Petrilli rinvenuto all'interno del bagagliaio dell'auto, oltre all'incendio della stessa, indussero gli investigatori a seguire la pista dell'omicidio. I primi riscontri arrivarono dall'autopsia effettuata sei mesi dopo il fatto, quando emerse che Petrilli poteva essere morto in seguito di un colpo alla testa. Il movente dell'omicidio, passionale, fu attribuito alla relazione sentimentale tra Antonio Di Bucci e Rita Guerra. Nell'udienza di oggi il pubblico ministero, Aura Scarsella, ha depositato alcune foto relative ad un incidente mortale che ha visto coinvolto un elicottero e i due occupanti, per dimostrare che gli arti del defunto Petrilli, trovato carbonizzato all'interno della sua vettura, non potevano essersi consumati nella combustione, bensi' amputati. Sempre il pm ha depositato la registrazione di un'intercettazione tra un addetto delle forze dell'ordine e l'ex datore di lavoro e convivente della Guerra al momento dei fatti. La difesa della donna, rappresentata dall'avvocato Giuseppe Merlino, ha depositato gli atti relativi all'interrogatorio di garanzia, durante il quale la Guerra si avvalse della facolta' di non rispondere, e alcuni documenti di un accertamento tecnico disposto nel 2005. La tesi della difesa e' quella di dimostrare che la mancanza degli arti e' direttamente correlata alla combustione del corpo del defunto Petrilli e quindi senza che sia intervenuta l'amputazione degli stessi ad opera di terzi. Antonio Di Bucci e' difeso dall'avvocato Paolo Marino, mentre la parte civile e' rappresentata dall'avvocato Elisabetta Bianchi. L'udienza, forse definitiva, in Corte d'Assise e' stata fissata al 19 settembre.

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