venerdì 1 luglio 2011

CARTE DI CREDITO CLONATE. 26 ARRESTI

Ventisei persone, appartenenti a un'associazione a delinquere finalizzata alla clonazione e all' utilizzo indebito di carte di credito, sono state arrestate dalla Polizia postale "Abruzzo" di Pescara, in collaborazione con i compartimenti regionali di Lazio, Campania e Puglia. Le indagini della sezione Polizia Postale di Teramo sono partite da accertamenti in alcuni esercizi commerciali del teramano in merito allo strano utilizzo di carte di credito clonate, che lasciava presupporre l'esistenza di una ben organizzata associazione criminale. I componenti dell'associazione, italiani e romeni, da quanto emerso dalle indagini, si procuravano i codici delle carte tramite i cosiddetti 'skimmer', delle apparecchiature elettroniche installate sugli sportelli bancomat, o provenienti via posta elettronica dagli Stati Uniti, che poi trasferivano su carte comuni dotate di banda magnetica e le usavano in negozi di persone compiacenti situati in prevalenza a Roma e Napoli, e nelle province di Teramo, Bari e Foggia. I beni acquistati con questo sistema sono di vario genere: abbigliamento, telefonia, informatica, articoli musicali. Le "strisciate" con le carte clonate avvenivano anche in stazioni di servizio, alberghi, ristoranti e sexy shop, ed erano i titolari stessi ad eseguire le strisciate senza che venisse effettuato alcun acquisto. L'attivita' della polizia ha consentito di scoprire che venivano effettuati acquisti, o meglio finti acquisti, anche in piena notte, quando il negozio era chiuso, e ripetuti pagamenti sono stati effettuati alternando svariate carte sullo stesso apparecchio P.O.S., fino a quando l'operazione andava a buon fine. Sono anche risultati pagamenti di importi elevati incompatibili con la tipologia del negozio, come gli acquisti da 1.585 o 1.200 euro in una copisteria. L'hotel abruzzese da cui e' partita l'indagine, ad esempio, ha incassato 27mila euro con diverse transazioni. Sono stati definiti anche i ruoli dei componenti della banda: il capo era un cittadino romeno, arrestato a Roma, che distribuiva i codici delle carte di credito tra le varie cellule dislocate sul territorio nazionale, e per ogni gruppo c'era un referente territoriale, ma i responsabili regionali sono ancora latitanti. Dei 26 arresti ne restano da eseguire 7. La polizia presuppone che dietro alcuni associati di elevato spessore criminale ci possano essere dei collegamenti con la camorra e la sacra corona unita, sui quali si sta lavorando. I codici delle carte di credito usati illegittimamente sono circa 1.000, e le carte oggetto di clonazione sono state emesse prevalentemente da istituti di credito americani, cinesi, giapponesi ed europei ma non italiani. Il volume di affari della banda appena smantellata e' di circa due milioni e mezzo di euro, di cui 500mila sono andati in porto prima che la polizia postale cominciasse la sua attivita'. Le misure cautelari ,11 in carcere e 15 ai domiciliari, sono cosi' suddivise sul territorio nazionale: 15 a Roma, 6 in provincia di Foggia, 2 in quella di Teramo (oltre l'albergatore c'e' il capo cellula), 2 in quella di Bari e una a Napoli. Nel corso dell'operazione, che e' stata denominata "Easycode" cioe' codice facile, sono state sequestrate carte di credito clonate, una BMW 320, personal computer, apparecchiature elettroniche per la riscrittura delle carte magnetiche, telefonini, assegni, ricevute di pagamenti esteri e altra documentazione cartacea e su supporto informatico. Sotto sequestro anche 11 grammi di hascish. L'operazione arriva a conclusione di un'indagine, coordinata dal pm David Mancini, della Procura Distrettuale della Repubblica dell'Aquila, e condotta dalla Polizia Postale di Teramo.

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