Il presidente dell'Antitrust Antonio Catricalà ha chiesto nella relazione annuale a Parlamento e governo, una netta accelerazione nella direzione del mercato. L'Italia necessita di «dosi massicce di concorrenza» nei trasporti, nell’energia, nella finanza e nei servizi postali, e l’iniezione deve avvenire al più presto possibile, perché non può più permettersi di «pagare il prezzo di politiche anticompetitive».
Da noi, ha rilevato Catricalà, l’energia elettrica costa il 28% in più, i fidi il 6% in più, l’Rc Auto addirittura il 100% in più della media Ue. In campo energetico vanno dunque potenziati reti, stoccaggi di gas, rigassificatori. Nelle comunicazioni va recuperato il ritardo della banda larga, nel credito vanno eliminati gli eccessivi intrecci azionari e personali tra imprese solo apparentemente concorrenti, nelle autostrade e negli aeroporti vanno correlati investimenti e concessioni. Il trasporto ferroviario regionale, le poste e i servizi pubblici locali vanno aperti alla concorrenza, eliminando i monopoli che ancora predominano.
Da noi, ha rilevato Catricalà, l’energia elettrica costa il 28% in più, i fidi il 6% in più, l’Rc Auto addirittura il 100% in più della media Ue. In campo energetico vanno dunque potenziati reti, stoccaggi di gas, rigassificatori. Nelle comunicazioni va recuperato il ritardo della banda larga, nel credito vanno eliminati gli eccessivi intrecci azionari e personali tra imprese solo apparentemente concorrenti, nelle autostrade e negli aeroporti vanno correlati investimenti e concessioni. Il trasporto ferroviario regionale, le poste e i servizi pubblici locali vanno aperti alla concorrenza, eliminando i monopoli che ancora predominano.
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